Lo sciame meteorico delle Geminidi è pronto a regalarci la più bella pioggia di stelle cadenti dell’anno, proprio mentre il loro progenitore, l’asteroide potenzialmente pericoloso (3200) Phaethon, transita alla minima distanza dalla Terra. Il Virtual Telescope vi invita a partecipare a ben quattro dirette, grazie ai propri strumenti in Italia e a quelli in Arizona, disponibili grazie alla partnership con il Tenagra Observatories.
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Il 13 e 14 dicembre prossimi, il cielo regalerà uno spettacolo straordinario: lo sciame meteorico delle Geminidi, tra le più belle piogge di stelle cadenti, raggiungerà il picco di attività, offrendo uno show di grande bellezza. Il tutto in buone condizioni di cielo, poiché la Luna sarà praticamente assente: lo scorso agosto, proprio il nostro satellite aveva di fatto vanificato lo spettacolo delle “Lacrime di san Lorenzo”, cancellate dall’invadente bagliore della Luna Piena.
Pertanto, le Geminidi di quest’anno saranno la più spettacolare pioggia di meteore del 2017.
“Una pioggia di meteore”, spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope Project, “si verifica quando la Terra passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella del corpo progenitore dello sciame, ‘tuffandosi’ così nella nube di polveri seminata da quest’ultimo lungo il proprio percorso attorno al Sole”. Perciò a “cadere” non sono affatto le stelle, piuttosto le briciole dell’oggetto progenitore: i grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia.
“Gli sciami di meteore che conosciamo”, prosegue Masi, “sono solitamente collegati ad una cometa: fu l’astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli (il “padre” dei canali di Marte) a stabilire, nel XIX secolo, tale connessione”.
La pioggia delle Geminidi è invece originata dall’asteroide potenzialmente pericoloso “3200 Phaethon” (Fetonte), scoperto nel 1983. Un fatto, questo, alquanto sorprendente.
“Quando nel 1983 venne scoperto l’asteroide 3200 Phaethon, ci siamo resi conto che la sua orbita si accordava con quella delle meteore Geminidi”, commenta l’astrofisico Gianluca Masi. Questo perciò stabilisce che l’asteroide Phaethon è il progenitore del celebre sciame. Ad oggi, le Geminidi sono una delle due sole piogge di meteore note per essere generate da un asteroide (l’altra è la pioggia delle Quadrantidi, attiva all’inizio dell’anno).
Giustificare come un asteroide (privo dell’abbondante materiale volatile che invece caratterizza una cometa) abbia potuto diffondere la materia prima necessaria per lo show delle meteore non è cosa da poco. “Ipotesi come la frammentazione di un oggetto preesistente con rilascio di detriti, la collisione tra due oggetti e quella di una cometa ormai estinta non appaiono pienamente soddisfacenti”, aggiunge Masi, “mentre l’idea che si tratti di una cosiddetta ‘cometa rocciosa’ non giustificherebbe la quantità di polvere presente nello sciame”.
Il nome dello meteore deriva dalla posizione occupata nel cielo dal radiante, ossia il punto dal quale prospetticamente le scie sembrano scaturire: in questo caso, esso si proietta in direzione della celebre costellazione zodiacale dei Gemelli, protagonista del firmamento invernale, non lontano dalla sua seconda stella più luminosa, Castore. Tuttavia, le meteore appaiono in tutto il cielo: ripercorrendo idealmente all’indietro le scie delle Geminidi, esse convergerebbero proprio nel radiante.
Le Geminidi raggiungeranno il picco di attività nella notte tra il 13 e il 14 dicembre. Mediamente, sono visibili più di un centinaio di meteore l’ora, un numero che le rende uno dei più spettacolari sciami dell’anno. Converrà osservare nella seconda parte della notte, quando la posizione del radiante sarà alta nel cielo. Le meteore appartenenti allo sciame delle Geminidi sono spesso brillanti e colorate. E’ preferibile condurre le osservazioni da luoghi bui, riparati dalle luci cittadine.
La Luna, quasi nuova, farà appena capolino nell’ultimissima parte della notte, senza interferire più di tanto con le osservazioni. Quella del 2017, pertanto, sarà un’ottima annata per le Geminidi.
“Solo la temperatura ormai invernale di dicembre penalizza la popolarità di questa pioggia di stelle cadenti”, afferma Masi, “che altrimenti si contenterebbe il titolo di sciame più bello dell’anno con le Perseidi, le popolari ‘Lacrime di San Lorenzo’ di agosto”.
A rendere la pioggia di quest’anno ancor più speciale sarà il fatto che proprio l’asteroide progenitore, (3200) Phaethon, raggiungerà la minima distanza dalla Terra il giorno 16 dicembre, transitando alla distanza di circa 10.3 milioni di km, il più vicino passaggio di questo asteroide potenzialmente pericoloso da quando esso è stato scoperto nel 1983: ad individuarlo fu il satellite IRAS, la prima scoperta di un asteroide da un veicolo spaziale.
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Phaethon, che ha un diametro di 5.1 km, è un cosiddetto un asteroide potenzialmente pericoloso, essendo più grande di 100/150 metri e poiché la sua orbita si avvicina entro 7.5 milioni di km a quella della Terra: in quella categoria, è il quinto oggetto in ordine di dimensione. Il passaggio in corso non pone la benché minima minaccia per la Terra.
Oltre che rappresentare un rarissimo caso di asteroide progenitore per uno sciame meteorico, Phaethon si muove su un’orbita che lo porta molto all’interno del Sistema Solare. “La distanza minima dal Sole raggiunta da questo asteroide”, spiega l’astrofisico Gianluca Masi, “è di soli 21 milioni di km, meno della metà della distanza minima raggiunta da Mercurio, il pianeta più interno del nostro Sistema Planetario”. Da qui il nome, legato al mito di Fetonte, figlio di Helios, dio del Sole.
Nel corso di questo passaggio, l’asteroide Phaethon sarà osservabile già con un binocolo di medie dimensioni, dunque si tratta un evento che saprà attirare la curiosità degli appassionati del cielo.
Il Virtual Telescope Project mostrerà in diretta, via web, sia la spettacolare pioggia delle Geminidi che il passaggio dell’asteroide potenzialmente pericoloso Phaethon. Eccezionalmente, verranno utilizzati sia gli strumenti collocati in Italia che quelli installati nel deserto di Sonora negli USA, questi ultimi disponibili grazie alla partnership tra il Virtual Telescope e il Tenagra Observatories in Arizona: in questo modo, sarà possibile osservare il cielo in pieno orario diurno italiano.
Il commento sarà a cura dell’astrofisico Gianluca Masi
Ognuno dei due eventi, prevede un doppio appuntamento, secondo il seguente calendario:
- Osservazione in diretta dall’Italia:
- Geminidi: 13 dicembre 2017, ore 23:00
- Pheathon: 16 dicembre 2017, ore 21:00
- Osservazione in diretta dall’Arizona:
- Geminidi: 14 dicembre 2017, ore 11:00
- Pheathon: 15 dicembre 2017, ore 09:00
La partecipazione è gratuita. E’ sufficiente accedere, alle date e agli orari indicati, al sito https://www.virtualtelescope.eu/webtv.
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