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La stella KIC8462852, ripresa il 15 ottobre 2015

KIC 8462852: una stella e i suoi segreti

La stella KIC8462852, ripresa il 15 ottobre 2015
La stella KIC8462852, ripresa il 15 ottobre 2015

Recentemente, si sono sentite molte voci riguardo una stella dal nome curioso, chiamata KIC 8462852, che suggerisce più facilmente una targa automobilistica che non un astro della nostra Galassia. Un articolo di T. Boyajian e collaboratori è recentemente apparso sulla piattaforma Xiv.org: esso discute il bizzarro comportamento del flusso luminoso ricevuto da quella stella e registrato dalla sonda Kepler, che mostra “delle cadute di luce non periodiche, dalla forma irregolare, che raggiungono livelli anche del 20% “.

La sonda Kepler ha osservato circa 150.000 stelle, alla ricerca di evidenze nella loro curva di luce che segnalassero la presenza di una “firma” periodica, indicativa della presenza di un pianeta attorno ad un certo sole. KIC 8462852 era semplicemente un oggetto parte di quel vasto insieme e sarebbe ancora oggi un nome criptico e oscuro, ma la modulazione trovata nel suo flusso luminoso non può essere spiegata in modo semplice: in primo luogo, essa non è periodica (come ci si aspetterebbe da un pianeta in orbita attorno alla stella, che ad ogni giro eclisserebbe periodicamente il sole ospite); secondo, le cadute registrate nella curva di luce sono irregolari e possono essere molto profonde, con alcune di esse pari al 22%, di gran lunga troppo per un pianeta (i pianeti noti transitanti dinanzi al loro sole producono cadute di luce di pochissimi punti percentuali, nei caso più profondi di pianeti giganti).

Naturalmente, un pianeta orbitante è solo una delle molte ragioni per cui una stella può variare la propria luminosità. L’entità delle variazioni di luce più ampie qui registrate e il loro profilo irregolare, suggeriscono che “colpevole” di ciò che vediamo sia qualcosa di molto esteso.

Nell’articolo citato, gli autori si preoccupano di considerare diverse possibili cause del comportamento osservato, includendo potenziali problemi strumentali, ma molte di esse possono essere escluse nell’analisi di dettaglio. KIC 8462852, che brilla nei nostri cieli come una stella di magnitudine 12, posta a 1500 anni luce da noi e collocata nella costellazione di Cygnus (Cigno), è una stella di tipo F3 V/IV della sequenza principale, avente un periodo di rotazione stimato sui 0.88 giorni, che non mostra un significativo eccesso di emissione infrarossa, segno questo che “uno scenario nel quale del materiale di un disco protoplanetario dominato dal gas possa occultare la stella  (…) sia sfavorito”, al pari di un imponente impatto in quel possibile ambiente planetario.

Arrivando davvero alla fine delle proprie considerazioni, gli autori suggeriscono che le osservazioni potrebbero essere spiegate con “il passaggio di una famiglia di frammenti di esocomete, tutti associati ad un singolo, precedente evento di frammentazione”. Questa esotica possibilità tira in ballo una vicina stella compagna di KIC 8462852, che è stata osservata, capace di perturbare la nube cometaria intorno alla stella qui discussa.

Inutile sottolinearlo, questo è uno scenario davvero spettacolare, ma è una semplice possibilità, nemmeno ovvia, sicché ulteriori studi e approfondite indagini sono necessarie.

L’astronomo Jason Wright, della Penn State University, che studia gli esopianeti e come l’evidenza di civiltà evolute possa potenzialmente essere estratta dai dati di Kepler,  offre assieme ai suoi colleghi un altro possibile scenario, che ha condiviso attraverso “Atlantic“. Egli non sta dicendo che sia questo il caso, ma solo una possibilità. Ovvero, in orbita attorno a KIC 8462852 POTREBBE esservi qualche struttura tecnologica. E’ parte del lavoro di uno scienziato considerare ogni possibile spiegazione che corrisponda ai dati disponibili e quanto proposto qui va esattamente in quella direzione. Non si dica che gli scienziati ci hanno riferito: “Ehi, abbiamo trovato là della tecnologia aliena!”, quando essi hanno invece detto: ” POTREBBE essere un indizio, nel mare delle possibili cause,  di qualcosa di artificiale laggiù, una situazione che merita ulteriori indagini”.

Per questo motivo gli studiosi osserveranno la sorgente mediante dei radiotelescopi, verosimilmente il prossimo gennaio, per evidenziare eventuali, interessanti segnali dalla stella. Quel che emergerà dalle osservazioni indirizzerà gli studi successivi.

Prima di concludere, vale la pena notare come questa notizia abbia prodotto un vero e proprio effetto virale, presto trasformandosi in qualcosa del tipo: “gli scienziati hanno trovato gli alieni!”, non cogliendo minimamente il vero punto. Ciò che dispiace è come la dinamica  e lo spirito della discussione scientifica siano stati subito perduti, sacrificati sull’altare dello scoop ad ogni costo.

Ma questa non è scienza e informazione, evidentemente, questa è solo spazzatura.

KIC 8462852 può essere osservata mediante un piccolo telescopio da 150 mm di apertura, proprio in queste notti, all’interno della costellazione del Cigno. Ho realizzato alcune carte celesti utilizzando TheSkyX della Software Bisque, che mostrano la posizione  della stella a scale differenti. Tutte le carte hanno il nord in alto e l’est a sinistra.

KIC 8462852: mappa con vista a grande campo
KIC 8462852: mappa con vista a grande campo

 

Segue una carta a campo medio:

KIC 8462852: carta a campo medio
KIC 8462852: carta a campo medio

 

Infine, una carta di dettaglio è disponibile in basso:

KIC 8462852: carta di dettaglio
KIC 8462852: carta di dettaglio

Aspettiamo che la scienza faccia il suo corso; nel mentre, godiamoci il cielo notturno, consapevoli che là fuori vi sono tesori di straordinario fascino e bellezza.

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