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La Stella di Barnard è l'oggetto più luminoso nell'animazione, che mostra di questo essa si è spostata dal 1991 (stella a destra) al 2014 (stella a sinistra). Cliccare sull'immagine per la versione a piena risoluzione.

La Stella di Barnard: una stella frettolosa

La Stella di Barnard è l'oggetto più luminoso nell'animazione, che mostra di questo essa si è spostata dal 1991 (stella a destra) al 2014 (stella a sinistra). Cliccare sull'immagine per la versione a piena risoluzione.
La Stella di Barnard è l’oggetto più luminoso nell’animazione, che mostra di questo essa si è spostata dal 1991 (stella a destra) al 2014 (stella a sinistra). Cliccare sull’immagine per la versione a piena risoluzione.

Una rapida occhiata al cielo stellato lascia nell’osservatore occasionale l’impressione che nulla si muova lassù. Dai tempi antichi, l’uomo si sentì attratto dalle stelle immobili, che chiamava “fisse”, simbolo di eternità, così diverse da quelle luci vagabonde che chiamava “Pianeti”, dal greco ἀστὴρ πλανήτης (astēr planētēs), ovvero “stelle erranti”. Le grandi distanze in gioco sono il principale motivo di quella quiete apparente.

Naturalmente, questa è solo un’impressione: dietro quell’ingannevole cielo di cristallo di cristallo vi è un tripudio di ritmi, movimenti e variazioni, non solo per via dei corpi del Sistema Solare (non ci sorprende il vederli in azione, poiché essi sono “vicini”, si pensi alla Luna), ma anche perché le stelle stanno facendo “cose folli” la fuori. Vi troviamo una pletora di stelle variabili, che mutano continuamente in splendore – a volte in modo così drammatico – ma anche stelle che cambiano di posizione assai velocemente… se per “velocemente” si intende qualcosa che possiamo notare con un telescopio dopo qualche mese. Tra le stelle visibili ad occhio nudo, la brillante Arturo, la alfa Bootis e la quarta stella più luminosa del cielo, è certamente un caso notevole: in circa 1000 anni si muove di un angolo pari al diametro angolare della Luna (mezzo grado). Ma potremmo non avere abbastanza tempo per goderne.

Così, ci staremo ancora chiedendo quale stella sia apparentemente la più veloce nel cielo e se il suo movimento possa essere registrato nel corso di una vita. Siamo fortunati, vi è risposta positiva alla domanda, con diverse stelle pronte per mostrarci – attraverso un telescopio – un astro in viaggio tra le stelle più lontane sullo sfondo mentre siamo in vita. Ma se vogliamo ammirare la più spettacolare, la vera regina è lei: la Stella di Barnard.

Questa stella dal nome misterioso non è visibile ad occhio nudo: brilla di magnitudine 9.5, nella costellazione di Ofiuco, è molto più piccola – in massa e diametro – del nostro Sole; in realtà, è una nana rossa. Inoltre, dopo il sistema triplo di Alfa Centauri, la Stella di Barnard è la più vicina a noi in assoluto al di sopra dell’equatore celeste. Inoltre, per qualche tempo gli astronomi hanno ipotizzato che potesse ospitare un sistema planetario, mai confermato.

La stella porta il nome dell’astronomo americano Edward Emerson Barnard, che nel 1916 notò il suo elevato moto proprio, superiore ai 10″ all’anno (tra le altre cose, Barnard notò le linee in emissione nella luce delle Novae, suggerendo così che esse fossero stelle in esplosione). Di sicuro, questa stella è stupefacente, accessibile con modesti strumenti che possono, nell’arco di un solo anno, catturarne il rapido movimento.

Al Virtual Telescope volevamo fare esattamente questo, così il 5 giugno 2014 abbiamo ottenuto un’immagine della stella con l’unità robotica da 17″, successivamente confrontandola con una lastra dalla Palomar Observatory Sky Survey (POSS), ottenuta quasi esattamente 23 anni prima, nel giugno del 1991. Le due immagini sono state perfettamente allineate e utilizzate nell’animazione visibile all’inizio. Non servono ulteriori commenti: la stella salta avanti e indietro, di una entità tale che somiglia ad un asteroide luminoso.

Auspichiamo che proverete a cercare questa intrigante stella nel corso di queste ormai tiepide serate di  tarda primavera, in attesa del cielo estivo. Buone osservazioni!

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