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Nebulosa planetaria NGC 40

NGC 40: un piccolo, ma splendente gioiello in Cefeo

NGC 40 è una bellissima nebulosa planetaria, situata a circa 3500 anni luce dalla terra e scoperta da William Herschel nel 1788.

Nebulosa planetaria NGC 40
Nebulosa planetaria NGC 40

NGC 40 è situata nella costellazione del Cefeo, ad una declinazione di +72 gradi, il che la rende un oggetto circumpolare, visibile tutto l’anno da buona parte dell’emisfero boreale; tuttavia questo è il periodo migliore per la sua osservazione, in quanto molto alta in cielo.

NGC 40 brilla di magnitudine 10.7, ha un diametro di 37″ ed un’estensione reale di circa mezzo anno luce. La sua stella progenitrice, secondo analisi spettrali, ha una temperatura superficiale di circa 90.000 K; in riprese a colori, la nebulosa planetaria appare rossastra, per via delle emissioni di HII (idrogeno ionizzato) eccitato dalla radiazione ultravioletta della caldissima stella centrale.

L’immagine di cui sopra deriva dalla combinazione “sigma clipping” di quindici immagini da 60 secondi ciascuna, non filtrate, ottenute in remoto mediante l’unità robotica Tenagra III (“Pearl”) da 16″-f/3.75, parte del Tenagra Observatories in Arizona. La camera CCD è basata sul sensore KAF-16801. La scala risultante è di 1.2″/pixel.

Chi scrive, ha avuto modo di osservare NGC 40 nel suo Dobson 16″, in una calda notte estiva di qualche anno fa, descrivendola così: “La planetaria si trova non troppo distante dal vertice ideale della costellazione del Cefeo, rappresentato dalla stella Errai. Fatico un po’ per individuarla, ma una volta inquadrata, NGC40 è subito visibile a bassi ingrandimenti (83x). Si nota distintamente la stella centrale che l’ha creata, e la nube di gas e polveri che la circonda, ma soltanto salendo di potere, fino a 365 ingrandimenti, si possono apprezzarne i dettagli più minuti, come la non simmetria dell’anello di gas che avvolge la stella morente, il quale presenta invece due anse ben più dense e luminose (ben visibili nella ripresa da noi realizzata) e due parti invece in cui esso sembra quasi interrotto.”

Una visione magnifica di un oggetto davvero peculiare, il quale non fa altro che confermare come le nebulose planetarie siano assolutamente affascinanti ed imprevedibili, ognuna con caratteristiche e morfologia differenti.

L’ennesima dimostrazione di come l’universo, là fuori, sia sempre pronto a stupirci ed ammaliarci con le sue innumerevoli e quasi infinite bellezze.

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